Storia di Supergiù (Società organizzatrice di Orco Climb e Finale for Nepal)

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Supergiù di Orco Feglino

Tra le falesie di Monte Cucco, Rian Cornei e Boragni è nata Supergiù con il suo contest Orco Climb, associazione sportiva fa dell’amore per il territorio, della passione per l’arrampicata e della voglia di stare insieme i suoi valori portanti

Orco Feglino è un piccolo Comune di circa 900 abitanti della provincia di Savona, considerato parte dell’area Finalese. È situato nell'alta Valle del torrente Aquila, sul versante meridionale del Monte Alto (956 m s.l.m.). Il territorio è costituito dai due borghi: Feglino e Orco, il primo si trova sul fondovalle del torrente, il secondo sul crinale del monte.

 

Orco Feglino è dominato dalla macchia mediterranea, da leccete con cespugli di lentisco, mirto e  corbezzolo. Non mancano ulivi, castagni e querce. Ma soprattutto il profumo dei pini  e della lavanda si confonde con quello del vento che viene dal mare. Ed è una meta importante per gli amanti dell’outdoor. Alzando gli occhi verso l’azzurro del cielo non si può non rimanere incantati dalle formazioni rocciose “dipinte” sui monti: le falesie. Le falesie della zona, contraddistinte da un calcare a buchi, hanno segnato la storia dell’arrampicata sportiva italiana (e non solo) fra gli anni ‘80 e ‘90 e non smettono di entusiasmare i climber di oggi.

Qui, circondati dalle falesie di Monte Cucco, Rian Cornei, Boragni e più precisamente nel borgo di Orco, Mauro, Paola, Carlo e tutti i loro collaboratori, con un entusiasmo e una gentilezza contagiosi, da tre anni stanno costruendo, passo dopo passo, mattone dopo mattone, una realtà nuova. Dai loro sogni nasce l’Associazione Supergiù e un contest di arrampicata assolutamente speciale che ha visto la partecipazione di circa 600 persone, tra adulti e bambini. Parliamo di Orco Climb, che ha avuto luogo dall’8 al 10 aprile. Ma scendiamo nei dettagli e facciamoci raccontare qualcosa in più su Supergiù e su Orco Climb da Mauro, il Presidente.

Mauro, perché è nata l’Associazione Sportiva Supergiù?

 Io e Paola abbiamo deciso di trasferirci qui spinti dalla passione per l’arrampicata. Abbiamo cercato casa e ci siamo diretti dove ci ha portato il cuore: Orco. La cosa più importante per noi era inserirci fin da subito nella comunità locale ed è nata subito una bella intesa. In quel periodo avevano creato un piccolo muro in cantina per nostro figlio Gabi e i suoi quattro amici. In paese si è sparsa la voce e così ci hanno messo a disposizione un locale per far divertire i ragazzi: l’oratorio. Quando è nata l’Associazione abbiamo subito capito qual era l’obiettivo più importante: trasmettere la nostra passione ai bambini, che sono il nostro futuro, non hanno pregiudizi e hanno sempre voglia di sperimentare. Per noi, in questo contesto, non conta l’agonismo. Quello che ci interessa è aiutare gli altri ad avvicinarsi all’arrampicata.

Quando è nata Supergiù?

Supergiù è nata 3 anni fa, nel 2013. Già allora organizzavamo il contest di arrampicata per Finale for Nepal. Finale for Nepal è un evento che si svolge a fine settembre durante il quale  si cerca di raccogliere fondi per realizzare progetti educativi in Nepal. Tutti insieme abbiamo contribuito a sostenere una piccola scuola di 40 alunni, ubicata nelle montagne selvagge della regione di Chitwan, stiamo lavorando per la costruzione della scuola Panchakanya, nella zona di Kathmandu, supportiamo anche una casa famiglia a Tikapur, nell’Occidente Nepalese, che è una regione molto povera. Inoltre, grazie a numerose donazioni avvenute dopo il terremoto abbiamo cercato di fornire aiuto per le necessità alimentari e abitative. La bellezza dei progetti educativi sta nel supporto che viene dato proprio ai maestri nepalesi: è giusto che siano insegnanti locali a insegnare ai più piccoli la loro cultura.

Mauro, il vostro primo obiettivo è quello di trasmettere ai più piccoli la vostra passione. Avete altri traguardi?

Si, riuscire a fare incontrare due mondi: quello degli arrampicatori e quello di chi vive a Orco e che magari, fino ad oggi, non ha avuto modo di capire cosa c’è dietro al climbing. Certo, importante è anche capire il potenziale economico ma soprattutto comprendere il motivo che spinge così tante persone a scegliere le nostre falesie. Nello stesso tempo i climber devono rispettare l’ambiente nel quale noi viviamo, che è come un ecosistema e va amato.

Di cosa si occupa Supergiù?

Organizziamo corsi di arrampicata, di gioco verticale, qualche escursione e Orco Climb. Il primo anno c’erano una ventina di allievi e oggi sono circa 80. I genitori di questi ragazzi, che fino a poco fa sapevano poco o niente dell’arrampicata, accompagnando i ragazzi, partecipando alle nostre attività, aiutandoci nella preparazione di Orco Climb hanno iniziato ad avvicinarsi a questo mondo ed è nato un bell’affiatamento. Per noi ciò che conta è stare insieme. Orco Climb è una festa di culture.

Esistono altre realtà simili in zona?

Sembra paradossale ma nel Finalese non esistono realtà simili: Finale Ligure è considerata “Capitale europea dell’outdoor” ma fino ad ora non c’erano strutture indoor per avvicinarsi all’arrampicata.

Raccontaci qualcosa di Orco Climb…

Orco Climb è una festa, con un contest di arrampicata che si tiene da due anni a Orco e al quale partecipano adulti e bambini. Quest’anno abbiamo montato tre strutture: una ci è giunta da una vecchia associazione di Mondovì, una da Finale for Nepal, sovvenzionata dal Comune di Finale Ligure e una l’abbiamo autofinanziata. Quest’anno ci sono state circa 600 persone, si sono scritti 140 bambini e 70 adulti. La ristorazione è stata affidata alla Proloco e tutti gli abitanti di Orco potevano aiutarci a preparare la festa. C’è anche chi ha accompagnato i bambini a vedere il pollaio con le galline! Un aspetto delicato è quello della tracciatura. Per questo dobbiamo ringraziare Fabio e Andrea. È stata una fortuna averli incontrati perché sono persone aperte, disponibili e che condividono i nostri stessi ideali. Importante per noi è realizzare “linee” per tutti. A Orco si devono divertire i più forti ma anche quelli alle prime armi.

Quali sono gli obiettivi per il futuro?

Il nostro obiettivo è continuare così e coinvolgere di più gli arrampicatori locali. Per fare festa tutti insieme.

Mauro, chi vuoi ringraziare?

Ringrazio tutti, in particolare il Comune di Orco Feglino e la Proloco, Claudio Casanova  che crede sempre in noi. I  negozi di Finalborgo Outpost Mountaineering, Rock Store, Finale Climb e Crazy che ci hanno supportati.  Le aziende sportive Ferrino, Wild Climb, Rock Experience, OutdoorResearch, La Sportiva, CT Climbing Tecnology, Edelweiss, Boreal, Five Ten, Patagonia e Monvic.

Alice Dell’Omo

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